Museo/Monumento

Palazzo del Principe di Camporeale

Descrizione
Un ingresso con un arco costruito dai Gesuiti nel 1691 immette nel primo baglio sede delle abitazioni e del grande magazzino della Madonna dove veniva ammassato il frumento del feudo Macellaro della azienda gesuitica. Nel secondo baglio sorge la costruzione monumentale del castello costruito dalla nobile famiglia dei Ventimiglia intorno al 1500. La vedova di Simone Ventimiglia, viceré di Sicilia, lo cedette al proprietario Grattino che nel 1642 lo donò ai Gesuiti. Questi lo adattarono alle loro opere, costruendo nel 1691 e nel 1719 alcune parti del castello. La facciata fra mezzogiorno e levante era munita di due torri: una circolare a S. W. e l’altra quadrata a S.E. La prima sormontata da un campanile con un grande orologio cadde nel 1835 ; la seconda torre adorna di piccoli merli cadde nel 1871. Nella cappella gentilizia del castello esistevano stucchi dell’artista siciliano Serpotta, Quadri della scuola del Seicento, statuette in marmo e affreschi interresanti. Di queste opere artistiche son rimaste nella Chiesa Madre un bassorilievo in marmo raffigurante S. Calcedonio ,protettore degli animali e delle sorgenti. La sua devozione fu portata e diffusa da p. Rosignoli missionario gesuita venuto dalla isola di Malta nel 18 secolo. Passata la Sicilia sotto il dominio Borbonico, il Re Ferdinando I di Borbone nel Novembre 1767, decretò l’espulsione dal suo regno dei Gesuiti e così tutti i loro beni. Nel 1778 il castello diventa palazzo baronale ceduto alla nobile famiglia di Giuseppe Beccadelli di Bologna, Marchese di Sambuca e Principe di Camporeale, il quale fondò nel 1779 Camporeale. Il Palazzo del Principe, in gran parte restaurato ed oggi sede della Pinacoteca, Biblioteca, Mediateca, Enoteca Comunale, del Museo Camporeale e dell'aula consiliare è un imponente complesso polifunzionale. L’edificio è un interessante esempio di architettura del XVII secolo, di pregevole rilievo sono i suoi tetti a volte, il colonnato del piano nobile e le capriate in legno della biblioteca, inoltre dalle terrazze che si trovano sul lato meridionale, si può ammirare uno splendido panorama della valle sottostante.
Indirizzo

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